Genere & Denominazione

La calendula è un genere di 15–20 piante erbacee della famiglia delle cosiddette Margherite (famiglia Asteraceae), spesso note come tagete. È originaria dell’Asia sud-occidentale, dell’Europa occidentale, della Macaronesia e del Mediterraneo. 

Il nome latino del genere Calendula significa «piccolo calendario», «piccolo orologio». Il membro più comunemente coltivato del genere è la Calendula officinalis, la calendula da vaso. I popolari prodotti erboristici e cosmetici chiamati "Calendula" provengono sempre dalla Calendula officinalis.

Storia
La calendula è stata utilizzata in epoca storica per mal di testa, occhi arrossati, febbre e mal di denti.

Gli antichi Romani e i Greci usavano la dorata Calendula in molte tradizioni, indossando talvolta corone o ghirlande realizzate con questo fiore.

Tuttavia, l’uso più comune nei tempi storici era in cucina e la pianta veniva utilizzata sia per il colore che per il sapore. Veniva impiegata per pasta, vino, bulgur e budini. Nella cucina inglese, i fiori di calendula venivano spesso cotti nella stessa pentola con gli spinaci e usati per aromatizzare il cibo. Secondo l’inglese John Gerard del XVI secolo, ogni vera zuppa della cucina olandese del suo tempo avrebbe incluso petali di calendula.

Χρήσεις

Cucina:
Conosciuti anche come “zafferano dei poveri”, i petali sono commestibili e possono essere utilizzati freschi nelle insalate oppure essiccati per colorare i formaggi o come sostituto dello zafferano. I fiori di calendula hanno un sapore delicatamente dolce, leggermente amaro, che con l’essiccazione diventa più intenso. Possono essere usati per aggiungere colore a zuppe, stufati, piatti di carne, creme e liquori.

Coloranti:
Dal fiore si può estrarre un colorante che produce sfumature miele, arancio dorato, marrone chiaro e giallo vivace.

Chimica:
I fiori di Calendula officinalis contengono glicosidi flavonolici, oligoglicosidi triterpenici, triterpenglicosidi di tipo oleananico, saponine e un glicoside sesquiterpenico.

Effetti farmacologici:
L’olio di Calendula officinalis è tuttora utilizzato in medicina come antinfiammatorio e rimedio per la cicatrizzazione delle ferite e delle affezioni cutanee. Le pomate alla calendula sono prodotti dermatologici disponibili per l’uso su piccoli tagli, ustioni, eczemi e irritazioni della pelle. Ha proprietà antisettiche e lenitive.

Studi farmacologici sulle piante hanno suggerito che gli estratti di calendula possiedono proprietà antivirali e antinfiammatorie. In fitoterapia, la calendula in sospensione o in tintura viene utilizzata localmente per il trattamento dell’acne, la riduzione dell’infiammazione, il controllo delle emorragie e la calma dei tessuti irritati. Evidenze limitate indicano che crema o pomata alla calendula sono efficaci nel trattamento della dermatite da radioterapia.

La calendula è stata tradizionalmente utilizzata per i crampi addominali e la stitichezza. In esperimenti, l’estratto idroalcolico dei fiori di Calendula officinalis ha dimostrato di avere sia effetti spasmolitici che spasmogenici, fornendo così una giustificazione scientifica per questo uso tradizionale. Tuttavia, l’ingestione della pianta in grandi quantità deve avvenire con cautela, poiché può diventare potenzialmente tossica.

Inoltre, se ne deve evitare l’ingestione durante la gravidanza poiché non sono stati effettuati gli studi necessari e sono state osservate reazioni allergiche.